Tre compagnie del marcato mondiale del packaging Marchesini, Ima e Gd-Coesia sono soci in un progetto di tipo sociale iniziato già sette anni fa all’ interno del carcere Dozza; notizia di qualche settimana che anche la Faac, la multinazionale dei cancelli, diventerà la quarta azienda a partecipare al progetto.
Prende il nome di Fid (Fare Impresa alla Dozza) l’officina meccanica aperta nel 2012 dentro il carcere bolognese al fine di dare lavoro (e possibilmente un futuro) ai detenuti
Nello specifico dopo un periodo di formazione di 300 ore i detenuti vengono impiegati in un’officina all’interno del carcere, hanno un contratto di tipo metalmeccanico e lavorano tutti i giorni dalle 9 alle 16.
In quest’ officina meccanica vengono montati componenti complessi che poi verranno utilizzati nei macchinari per processare e confezionare i packaging di prodotti food, cosmesi, pharma, ecc. Stime molto confortanti dicono che i detenuti che entrano nel progetto sempre più raramente ripetono il reato: il tasso di recidiva è del 12%, contro il 60% della media Italiana dei non impiegati. Infatti dei 24 dei 37 dipendenti di Fid sono usciti per fine pena o in misure alternative. Circa la metà lavora in aziende dell’indotto delle tre case madri con buoni risultati professionali; gli altri ex dipendenti hanno seguito percorsi lavorativi diversi o inserimenti in comunità. Purtroppo tre sono tornati in carcere; in ogni caso ma si tratta, ripetiamo, del 12-13% di reiterazione contro il 60% della media Nazionale.
Quest’iniziativa, di alto valore sociale, risulta purtroppo molto complessa da portare avanti ed è per tale ragione che rimane una sperimentazione unica nel panorama Italiano
Sottolinea Marchesini Group.